I testimoni di Gea, parte 4

«COSCIENZA! EL, questo termine è stato utilizzato molto spesso in passato, da altre religioni, anche per condizionare e guidare i popoli. Pensi al Cristianesimo ed al potere che ha esercitato, e che esercita, attraverso la Chiesa Cattolica qui in Italia, e potremmo dire lo stesso per le altre chiese cristiane nel resto del mondo. Proprio facendo leva sulla coscienza, sul senso di colpa, sulla necessità di allinearsi intorno ad un pensiero comune, fanno politica. E sto parlando solo della religione che meglio conosciamo perché parte della nostra cultura. Ma pensi anche all’Islam e ai gesti terribili che compiono gli estremisti in nome della coscienza. Lei è consapevole che si tratta di una vera e propria arma? Di un mezzo di controllo?».

“Grazie. Grazie perché mi sta dando la possibilità di fugare ogni dubbio su questo argomento. Non intendiamo assolutamente, e sottolineo, assolutamente, dare al termine “coscienza” il significato che gli è stato attribuito fino ad ora, ed il motivo è molto semplice: pensiamo che la parola “coscienza” sia stata “utilizzata” male, persino dal punto di vista etimologico.
Vede, “coscienza” deriva dal latino conscire, ad indicare il sentimento che accompagna la scienza, il sapere. Per i latini era la consapevolezza di quello che avviene in noi. Questo è quello che intendiamo per “coscienza”: la possibilità che abbiamo, attraverso la nostra conoscenza, di essere consapevoli del ruolo che rivestiamo nella nostra comunità umana e nel mondo che ci circonda, nel nostro rapporto con GEA, nel nostro essere GEA. Quindi la COSCIENZA per noi non è una sorta di entità astratta che vive in qualche zona nascosta del nostro cuore o del nostro cervello e che tiriamo in ballo quando vogliamo raggiungere un qualche obiettivo. Per noi COSCIENZA fa rima con CONOSCENZA, è la CONSAPEVOLEZZA di far parte di GEA, di essere un pezzo del meccanismo, di essere parte di una comunità nei confronti della quale abbiamo delle responsabilità. È conoscenza e consapevolezza. La parola “coscienza”, dal punto di vista etimologico vuol dire proprio questo, utilizzare la conoscenza in modo consapevole».

«Ammetto di continuare a non capire cosa intenda per “far parte di GEA”. Eppure questo, mi pare di capire, è il concetto fondamentale della vostra filosofia. Quindi, da una parte sono tentato di chiederle cosa sia GEA, ma dall’altra ho una certa ritrosia a farlo, perché immagino che mi risponderà che è ancora presto, che abbiamo ancora altri concetti di cui parlare prima di arrivare a GEA».

«Esatto, proprio così, non è un concetto semplice da capire, dobbiamo arrivarci per gradi».

«Di conseguenza, le faccio un’altra domanda. Lei usa spesso il termine “comunità”. Anche questa parola è stata usata ed abusata da altri prima di voi. Potrebbe chiarirmi cosa significa “comunità” per lei?».

«Mi fa piacere anche questa domanda. In effetti il concetto di COMUNITÀ è alla base di GEA. Anche questa volta mi aiuterò con un’etimologia. “Comunità” deriva dal latino communitas, ovvero “comunanza”, a sua volta termine astratto di communis, con il quale si intende riferirsi a più persone che vivono sotto certe leggi e per un fine determinato.
Fin qui niente di nuovo. Per capire quello che noi pensiamo, è però necessario approfondire due parole: persona e legge.
Innanzitutto, per i latini la parola “persona” deriva da “per-sonare”, che significa “risuonare attraverso”. Si riferisce agli attori teatrali, che usavano delle maschere di legno per “amplificare” la propria voce e raggiungere anche il fondo del teatro. Da qui la parola “persona”, che indicò, prima, la stessa maschera, i cui caratteri distintivi erano tali da permettere l’esatta definizione del “personaggio” interpretato nello spettacolo, poi si estese ad indicarne la corporatura e le qualità, ed infine passò ad indicare, in maniera generica, un individuo.
Dunque, partendo dal vero significato della parola, verrebbe da chiedersi se il termine “persona” debba per forza indicare un essere umano o se, invece, debba indicare un individuo con le sue specifiche caratteristiche biologiche e una identità, una personalità, potremmo dire, ben definita. In questa seconda accezione, quindi, una persona non è semplicemente un essere umano. È un individuo. Riconoscibile e identificabile attraverso il suo corpo. Ed è proprio questo il significato che noi attribuiamo alla parola “persona”».

«Perdoni se la interrompo, EL. Se ho ben capito, lei vuole intendere che anche un cane può essere considerato una persona?».

«Certo, un cane, un gatto, un uccello, un serpente, persino un insetto. Per capirci facilmente noi usiamo dire PERSONE UMANE per indicare nello specifico gli esseri umani, e PERSONE in genere per indicare gli altri individui che convivono in GEA».

E così, con questa storia delle persone “non umane” si sono accattivati anche animalisti, ambientalisti, vegani, fruttariani eccetera.
Che paraculi, l’hanno studiata bene la strategia di marketing…

«Scusi ancora, la questione mi interessa davvero. Secondo voi, quindi, un animale è individuo tanto quanto un uomo e come tale può essere in contatto con GEA, la vostra divinità?».

«Se vogliamo usare modi antichi di definire la religione, sì. Tutti siamo in GEA, tutti fanno parte di GEA. Quella che lei definisce la nostra divinità è in realtà qualcosa di diverso dalle divinità a cui siamo stati abituati a pensare a scuola e durante la nostra infanzia».

Altra raffinata mossa di marketing. «NOVITÀ» è una parola chiave che sta alla base di ogni buona vendita. Tutto ciò che è nuovo si vende meglio…

«Bene, sto morendo dalla voglia di chiederle cosa sia GEA se non è una divinità ma, andiamo avanti…».

«Sì, grazie. Come le dicevo, per capire cosa intendiamo per “comunità” dobbiamo prima di tutto capire cosa intendiamo per “persone” e cosa voglia dire che queste rispondono a delle leggi.
Noi crediamo che tutto quello che sentiamo, che percepiamo e che viviamo risponda a delle leggi. Alcuni, in passato, le hanno chiamate leggi universali. È quell’insieme di regole che muovono tutto: l’universo, la terra, le nostre vite quotidiane e, tradotte in modi sempre diversi, le nostre comunità umane.
Ogni cosa che conosciamo risponde a delle leggi. Il nostro obiettivo, la ricerca che ogni giorno facciamo, e che vi invitiamo a fare, è cercare di comprendere queste leggi.
La comunità, quindi, per noi, è un gruppo di persone, umane o non, che risponde alle leggi universali.
In questo consiste la nostra ricerca ed è proprio cercando queste leggi che abbiamo scoperto GEA, che ne abbiamo avuto PERCEZIONE».

«Molto affascinante. Come dice lei, EL, è un concetto difficile, ed immagino che questa nostra chiacchierata non possa esaurire le mie curiosità. Allora cercherò di capire cosa intende, ponendole altre domande.

Ad esempio, lei parla di leggi e della ricerca che avete fatto e che fate per comprenderle... Può dirmi come si svolge questa vostra ricerca, quali mezzi utilizzate? È una ricerca spirituale? È una ricerca fisica? Voglio dire, vi recate in qualche posto? Cercate testi o cose del genere? O vi affidate a persone che ritenete “illuminate”, tipo profeti o altro?
E lei, EL, ritiene di essere un profeta?».

Adesso voglio proprio vedere cosa mi rispondi! Un profeta?! Sei un profeta, EL? È una parola impegnativa. Essere un profeta significa scegliere di impersonare un intero movimento. Croce e delizia... Dai Profeta, vieni allo scoperto… GNAM!

«Davvero tante domande! Innanzitutto non mi ritengo un profeta, e non lo sono. Sono un TESTIMONE. Al momento sono stato incaricato dai Testimoni di rappresentarli e di portare al mondo la nostra scoperta, ma siamo in tanti, ed io sono soltanto uno dei Testimoni, neanche il più importante.
Non siamo “illuminati” come dice lei, né cerchiamo o seguiamo “illuminati”, perché i cosiddetti illuminati, almeno secondo quanto il comune pensare suppone, e probabilmente anche lei, sono persone con doti speciali o che hanno raggiunto livelli di conoscenza soprannaturale elevati. Noi non li cerchiamo e non lo siamo, perché non crediamo nel soprannaturale ma solo ed esclusivamente nel NATURALE. Ed è nella NATURA che svolgiamo le nostre ricerche.
Il termine RICERCA, poi, merita un discorso a sé. La nostra ricerca è a trecentosessanta gradi e non preclude nessun metodo, tranne quelli, come dicevo, soprannaturali, perché cerca di comprendere il mondo che ci circonda, la NATURA. E siccome pensiamo di essere tutti in GEA, chiunque abbia una curiosità tale da mettersi alla ricerca è uno di noi, ovunque si trovi. Dunque, non ci sono posti specifici, né posti eletti, né persone elette.
Circa i mezzi utilizzati, il nostro preferito è la SCIENZA. La ricerca scientifica è la più pura tra le ricerche, per chi, come noi, cerca di scoprire le leggi che regolano GEA. Tuttavia, anche altri metodi sono validi, ad esempio la meditazione, la poesia, la filosofia, l’arte in genere… Cos’altro sono, se non strumenti che utilizzano gli uomini che si pongono delle domande?

Ecco, noi crediamo che chiunque si ponga delle domande sia alla ricerca di GEA, e di quello che secondo noi rappresenta».

«Mi perdoni, questa mi sembra una contraddizione. Dite di credere in una divinità ma poi, di contro, siete dei fan del metodo scientifico. Davvero non capisco come le due cose possano convivere!
Prima mi ha parlato di SPIRITO e mi ha promesso di parlare di ANIMA. E parla di GEA come se fosse una super-entità, un Dio che tutto vede e muove. Come concilia tutto questo con la scienza? Sono molto curioso».

«E fa bene, in fondo anche lei è alla ricerca. Come me. Come noi. È l’atteggiamento giusto. 
Vede, il problema sta sempre nei termini che si usano e nel modo in cui si usano, il retroterra culturale che alcune parole sottendono.
Già almeno due volte ho cercato di spiegare che a parole quali comunità, persona e così via, noi diamo un valore diverso da quello ad esse attribuito nell'accezione comune, più diffusa. Le ho detto che lo SPIRITO è, per noi, il nostro sesto senso, il nostro modo di spiegare quello che percepiamo al di là di quello che sentono i nostri sensi. Non sto parlando, quindi, né di Spirito Santo né di spiritualità come ricerca dell’extra corporeo o del soprannaturale.
Dimentichi quello che sa, che ha imparato fino ad ora. Siamo talmente ambiziosi da voler dare un senso nuovo ad alcune parole. Per riscrivere la sua lavagna, prima deve cancellarla e pulirla!
Cosa fa la Scienza? Perché tantissime persone si dedicano alla ricerca scientifica? Non cercano forse risposte? Non cercano spiegazioni a quello che vedono e che li circonda? Cosa cercano? Glielo dico io, cercano REGOLE! Regole che possano essere confermate da altri e che siano il più possibile vere, rispondenti, coerenti con la realtà che sperimentano ogni giorno. E sono disponibili a rimettere tutto in gioco nel momento in cui queste regole sembrano non avere, o non avere più, quelle conferme. E quindi, spesso, si mettono a cercare la nuova regola che possa spiegare meglio della precedente quello che vogliono capire. E così via, in un magnifico movimento di andare avanti e indietro, senza paura e senza preconcetti, alla ricerca delle leggi che anche noi cerchiamo, alla ricerca della verità.
E cos’ha fatto la religione fino ad ora? Non ha forse cercato risposte? Proposto soluzioni? Dettato regole? Imposto leggi?
Mi permetta, però, di sottolineare una cosa importante. Io non sono un profeta, noi non siamo degli illuminati, perché non pensiamo di possedere la verità. Non pensiamo di aver trovato le risposte, non pensiamo di essere diversi o superiori rispetto agli altri. Noi siamo in ricerca, come gli altri! Solo, abbiamo la consapevolezza che non c’è metodo migliore di quello scientifico per cercare delle risposte, di definire delle leggi. E quindi, ci affidiamo a chi come noi è in ricerca e con loro ci mettiamo in gioco per cercare le risposte alla nostra sete di leggi. In fondo vogliamo capire anche noi, come hanno fatto tanti religiosi prima di noi, in che mondo viviamo e come funziona!».

«Capisco. Immagini però di parlare con uno scienziato, un evoluzionista o un fisico teorico. Come potrebbe lo scienziato accettare che si parli della sua ricerca chiamandola GEA, o entità di questo tipo che, a me, ricordano tanto una divinità?».

«Questo perché non ha ancora capito cosa è GEA. Per questo ci giudica senza capire. Aspetti la fine dei nostri discorsi e tutto le sembrerà estremamente coerente, come lo è sembrato a noi. Anche noi siamo scienziati e conviviamo con noi stessi!».

«Allora mi dica, per favore, cosa è GEA?».

«GEA è una rete. Questo dovrebbe bastarle, ma immagino che non sia sufficiente. GEA è questo foglio di carta, è lei, sono io, è il cane che vive con me. GEA è l’albero in questo cortile, è la montagna che si vede da questa finestra. È la sua penna. Noi siamo in GEA, ne siamo parte e ne dipendiamo…».

«Mi sta prendendo in giro? Vuole dirmi che GEA è una sorta di Matrix? Adesso cosa mi dirà? “Scegli, pillola rossa o pillola blu?”. Non mi prenda in giro. Sono un uomo razionale, non ho voglia di fare questi giochetti!».

«Matrix è un software, è una realtà immaginaria, una specie di scatola in cui il cervello viaggia credendo che il mondo in cui è immerso sia reale quando non lo è. GEA, invece, è reale e lei ne ha le prove, solo che non sa di averle! Ha mai sentito pronunciare la famosa frase “un battito d’ala di una farfalla in Brasile può avere effetti in Europa”? In qualche modo, lei sa, pur non avendo mai studiato il fenomeno, che questa affermazione è vera. E lo sa perché, in fondo in fondo, lei sa che tutto, in questo mondo, è interconnesso: siamo parte di una rete. Molto spesso è una rete materiale, a volte è una rete immateriale, per quello che possiamo percepire. Ma SIAMO TUTTI PARTE DI UNA GRANDE RETE. Gli scienziati lo sanno! È questo che rende difficile studiare la natura ed i fenomeni naturali. Provi a piantare la stessa varietà di uva in due punti diversi del mondo. Otterrà vini completamente diversi. Questo perché la pianta, pur avendo lo stesso DNA, ha un rapporto diverso con l’ambiente che la circonda, si comporterà in modo diverso a seconda di quale sia il posto che occupa nella rete, e, in ogni punto della Terra, gli elementi che compongono la rete sono diversi. Quindi la nostra bella vite si troverà ogni volta in una situazione diversa ed il suo comportamento sarà diverso».

«Come spiega la diffusione dell’agricoltura legata ai cereali in tutto il mondo? A quanto mi risulta, ci sono varietà di grano diffuse su tutta la Terra, che producono ovunque quasi allo stesso modo…».

«A parte il fatto che non è esattamente così, la spiegazione è semplice: l’agricoltura, le tecniche agricole tendono a creare condizioni simili anche in posti diversi. Arature profonde, concimi chimici, diserbi eccetera tendono ad “escludere” i semi dal resto della rete. In un certo modo li “scollegano” dalla rete. Ecco perché quei semi, quelli in particolare, tendono ad avere comportamenti simili anche in luoghi diversi.
Ma non vorrei dilungarmi sui semi. Il principio vale anche per lei. Per noi uomini.
Sono sempre più diffuse tecniche come la ippoterapia, la dog therapy, la cromoterapia, l’agricoltura come mezzo per “riscoprire sé stessi”. Perché queste cose funzionano? Se l’è mai chiesto? Secondo noi funzionano perché attraverso gli animali, attraverso il contatto con la terra, rimuoviamo le nostre barriere. Ci facciamo aiutare da chi, più di noi, è in contatto con la rete, per connetterci con la rete stessa. Per entrare in GEA.
GEA è la rete di cui facciamo parte. Quindi, GEA siamo anche noi, tanto quanto lo sono cani, gatti, piante eccetera. Ognuno è un nodo dell’immensa rete di cui siamo parte, un punto di incrocio, di legame, di “smistamento”. Siamo immersi in un continuo processo di “dare” e “ricevere”. Ognuno merita il suo posto ed ognuno va rispettato in quanto “nodo” della stessa rete, in quanto in stretto rapporto con gli altri. Più siamo coscienti di far parte della rete e meglio stiamo!».

«Dunque Gea sarebbe una sorta di... di... non saprei, una specie di mega-animale senziente, un maxi anzi, un mega-organismo? E noi uomini che ruolo avremmo in questa rete? Se è così come dite, noi non saremmo altro che delle pedine, dei pezzi qualunque...».


 Marco Mastroleo, Latina 07/02/2021

con la revisione editoriale di Gioconda Bartolotta
APPROFONDIMENTI:
La "rete" non è una invenzione di EL e dei testimoni di GEA... può far pensare alle teorie New Age di GAIA ma in realtà è uno degli argomenti più affascinanti e più emozionanti che la scienza sta affrontando negli ultimi anni. 
Gli studi più affascinanti, almeno per me, sono quelli sul Wood Wide Web, che studiano le interconnessioni sotterranee tra piante, funghi, microrganismi ed animali superiori. L'immagine di copertina dell'articolo rappresenta proprio una di queste stupefacenti reti. 
Sull'argomento, vi consiglio.

Libri:

- PLANT REVOLUTION, di Stefano Mancuso, https://www.giunti.it/catalogo/plant-revolution-9788809831360
- LE PIANTE SONO BRUTTE BESTIE, di Renato Bruni, https://www.codiceedizioni.it/libri/le-piante-son-brutte-bestie/
- L'ORDINE NASCOSTO, LA VITA SEGRETA DEI FUNGHI, di Merlin Sheldrake, https://www.abebooks.it/9788829705665/Lordine-nascosto-vita-segreta-funghi-8829705667/plp?cm_mmc=ggl-_-ITNBA_ETA_DSA-_-naa-_-naa&gclid=Cj0KCQiAvP6ABhCjARIsAH37rbQlIX-eK6IGYODKhiXhGOqOgOA6BGN9UrMlJDBIUAdXcNVvi0JQ598aAlbEEALw_wcB

TED conference:

https://ed.ted.com/best_of_web/4uORORJx#watch
https://www.ted.com/talks/suzanne_simard_how_trees_talk_to_each_other

Articoli e Documentari:
https://www.nature.com/articles/ncomms6273
https://www.agi.it/blog-italia/new-botanics/alberi_wood_wide_web-4828985/post/2019-01-13/
https://www.raiplay.it/video/2020/03/Wood-Wide-Web-comunicazione-tra-piante---Sapiens-1ce39480-0e0a-4759-a2bf-11b4ef9db513.html
https://thekidshouldseethis.com/post/the-wood-wide-web-how-trees-secretly-talk-to-and-share-with-each-other

Se questo capitolo vi è piaciuto, vi aspetto la prossima Domenica per il Capitolo 9, continuerà il viaggio sull'Isola di Ponza...
(il programma completo delle uscite è su www.clorofilia.org).

Se non volete aspettare le prossime uscite e volete subito sapere come andrà a finire questa storia, scrivete una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per acquistare il libro intero in formato e-book.

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Ringraziamenti:

Come sempre, Grazie a Giulia Santoro per il supporto ed i consigli.

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