Mater Matuta

MATER MATUTA, Satricum

Di Marco Mastroleo Estratto da “Storie di Pietra ed acqua”

È arrivato il giorno. Aspettavo questo momento da quando, lo scorso inverno, mi hai chiesto come mai, invece di dormire in una casa, come gli altri, noi dormissimo nel Tempio. È arrivato il momento del racconto. Alla fine di questa storia lo saprai. Capirai perché sei l’unica bambina in mezzo a tante donne.

Qualche anno fa io vivevo laggiù, in una di quelle domus vicino alla porta ovest. Ero una schiava, polvere sotto i calzari dei padroni. Cantavo, ridevo e scherzavo e, mi dicevano, portavo allegria nella casa. Così sono diventata la preferita della Signora, mi portava sempre con sé, anche quando usciva per andare al mercato o nel Foro.

Così, quando arrivò l’11 Giugno, il giorno dei Matralia, mi disse che aveva una sorpresa per me e mi portò con lei qui, al Tempio.

Fu la prima volta che lo vidi così da vicino, questo immenso e magnifico palazzo. È così grande che tutti gli abitanti di Satricum possono vederlo anche solo alzando lo sguardo. Ma qui, all’interno del recinto, al cospetto della Madre, della nostra Mater Matuta, solo in poche hanno l’onore di accedere. 

L’11 Giugno è l’unico giorno dell’anno in cui i cittadini possono avvicinarsi al Tempio e partecipare a questa grande festa, la festa della Madre, i Matralia.

La Signora mi condusse addirittura all’interno del Tempio. Normalmente le fedeli possono accedere soltanto al portico; quello della Matuta gira intorno al Tempio solo su tre lati: sine postico, lo chiamano.

Io invece fui ammessa oltre le porte del Tempio. 

Ci accolsero Primigenia e Lumia, le due sacerdotesse. Rivolgendosi a me, dissero:

- Sei molto fortunata Sira, oggi sarai la regina della cerimonia, la protagonista del rito. Come sai, all’interno del Tempio, oggi, e solo oggi, potranno accedere le matrone univirae, donne libere, vergini o sposate al loro primo matrimonio. Al di fuori del Tempio, nel portico, verranno presentati i bambini nati grazie all’intercessione di Matuta, la nostra Madre, fonte del giorno e di ogni cosa che inizia, come una vita.

- Quindi io cosa ci faccio qui? 

Mentre mi raccontavano della bellezza di quei fregi, dell’onore di essere lì e di partecipare al rito e della importanza della Madre, tra una parola e l’altra si spiegarono meglio:

- Ad un certo punto... che belle queste terrecotte, guarda... una schiava... (“che sarei io”, pensai)... e questi colori? Hai mai visto degli intonaci più lisci e brillanti? Insomma, una schiava viene scacciata dal Tempio a colpi di frusta... che bella luce c’è oggi... e deve scappare via urlando...

Poi la mia giornata proseguì come da programma: attendendo le mie sacre frustate me ne stetti in disparte. Ascoltavo, osservavo e vagavo, godendomi lo spettacolo del Tempio per quell’unico giorno, perché, pensavo, in quel posto non avrei più messo piede.

La sera successiva ai Matralia il mondo cambiò.

Era un periodo di guerra. I Romani stavano tentando di nuovo di conquistare la città. 

Un giorno, il più lungo, tutto sembrava volgere a favore dei Romani. La porta ovest stava cedendo ed avevano cominciato a forzare anche la porta est, non pioveva da tanti giorni ed il cibo ormai, dopo quattro mesi chiusi tra le mura, cominciava a scarseggiare. I soldati erano allo stremo. Inoltre, dopo la festa dei Matralia, la statua della Mater Matuta era stata prestata a Circeii, dove era custodita nel Tempio di Circe, per via di un certo allineamento astrale che andava celebrato per bene, sul picco della montagna. Insomma, anche il morale era basso in città. Tutto faceva pensare ad una resa. Ed in realtà ci arrendemmo. Qualche anno dopo. Non quel giorno.

Quel giorno...

… prosegui la lettura del racconto su “Storie di Pietra ed acqua”


SINOSSI

“Questo libro è scritto… “con i piedi”! Perché è da lì che parte tutto: dai piedi e dai passi, uno dietro l’altro, delle lunghe camminate che conducono tutti i personaggi di questa raccolta di racconti preistorici da un luogo ad un altro, da un tempo ad un altro. Questo è, sì, un libro che parla di scienza e di archeologia ma lo fa affidandosi alle avventure di Mino, il piccolo Dinosauro cantastorie (ispirato alle impronte di Rio Martino), e a Sira, la sacerdotessa della Mater Matuta, passando per Gea, Circe e tanti altri. Lasciandosi trasportare dalla spasmodica ricerca della luce, nei meandri dell’oscurità, o dallo sciabordio dell’acqua, che tutto cela e tutto svela, o dai sussurri del vento, ognuno di noi potrà scoprire la faccia meno conosciuta dei luoghi che ci circondano… La faccia preistorica dell’Agro Pontino”.

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STORIE DI PIETRA ED ACQUA,La Preistoria nell'Agro Pontino

(di Marco Mastroleo. Atlantide Editore, 2019) è acquistabile nelle principali librerie di Latina e Provincia o direttamente dal sito dell'Editore, spedizione gratuita con Corriere, consegna in 3-4 giorni lavorativi.

https://www.atlantideditore.it/prodotto/storie-di-pietra-ed-acqua/

Grazie a Dario Petti e ad Atlantide Editore per la disponibilità nella realizzazione di questi articoli


da un'idea di Marco Mastroleo

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