Sperlonga

Secondo alcuni studiosi, non lontana dalla coste di Sperlonga sorgeva Amiclae, la misteriosa città fondata dai Laconi. Ma furono i Romani a scoprirla alla fine dell’età repubblicana, realizzando magnifiche residenze. Il nome del paese deriva dalle numerose cavità naturali, in latino speluncae, tra cui quella utilizzata dall’imperatore Tiberio. Dopo la caduta di Roma, i ruderi della residenza imperiale, verso il VI secolo, servirono da rifugio a comunità e popolazioni locali. Il piccolo centro venne raso al suolo nell’agosto del 1534 dalle orde del corsaro Khair ad - Din detto il Barbarossa.

Nel Settecento e nell’Ottocento, Sperlonga assunse l’attuale caratteristica struttura a forma di testuggine e venne arricchita con chiese e palazzi signorili.

Museo della Villa e dell'Antro di Tiberio

Tra i resti della Villa imperiale e dall’Antro di Tiberio, una grotta naturale molto suggestiva in riva al mare, all’estremità meridionale della Spiaggia d’Angolo furono rinvenuti numerosi gruppi marmorei ora esposti nel sovrastante Museo archeologico nazionale. I quattro gruppi principali finora identificati rappresentano: l’accecamento di Polifemo da parte dell’eroe omerico; l’assalto del mostro Scilla alla nave; il ratto del Palladio dal tempio troiano di Athena; il cosiddetto Pasquino.

La grotta sorge a ridosso di un tratto di mare incontaminato “oasi Blu” del WWF in un contesto molto particolare che unisce l’archeologia alla natura.

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da un'idea di Marco Mastroleo

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